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04.10.2024

PIANO TRANSIZIONE 5.0: come accedere al credito d’imposta

piano transizione 5.0

Credito d’imposta Transizione 5.0: vediamo assieme le condizioni e gli adempimenti per richiederlo

Il credito d’imposta Transizione 5.0 è l’agevolazione istituita dall’articolo 38 del D.L. n. 19/2024, modificata D.L. n. 39/2024, articolo 6, comma 3-bis, diretta a sostenere le imprese nel percorso verso la transizione digitale ed energetica.

Vediamo di seguito le condizioni e gli adempimenti per richiederlo.

SOGGETTI BENEFICIARI

Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato.

Restano escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, altra procedura concorsuale, o destinatarie di sanzioni interdittive.

La spettanza del credito d’imposta è subordinata:
  • al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore con DVR (Documento Valutazione Rischi) aggiornato;
  • al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori, dimostrabile dal DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) “regolare”.

INVESTIMENTI AGEVOLABILI

Sono ammissibili al beneficio i progetti d’innovazione effettuati dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025, aventi ad oggetto investimenti in beni strumentali all’esercizio d’impresa materiali e immateriali nuovi, di cui agli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua una riduzione dei consumi energetici pari almeno al:
  • 3% a livello di unità produttiva (azienda nel suo complesso) localizzata sul territorio nazionale, 
oppure
  • 5% a livello di processo produttivo (es. trebbiatura) interessato dall’investimento.

Si rammenta che le caratteristiche tecniche dei beni e l’interconnessione degli stessi devono essere comprovate da apposita perizia asseverata che, per i beni di costo unitario non superiore a 300.000, può essere sostituita da una dichiarazione resa dal rappresentante legale.

Sono agevolabili anche:
  • gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio dell’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, ad eccezione delle biomasse;
  • le spese in attività di formazione del personale, erogate da soggetti esterni, di almeno 12 ore con attestato, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Tale voce di spesa è ammessa nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e, in ogni caso, fino a 300.000 euro.

SETTORE AGRICOLO

La norma prevede che non siano finanziabili macchine alimentate con combustibili fossili; è stata tuttavia fatta un'eccezione per le macchine agricole, non essendovi al momento un valido sostituto per i motori a gasolio.

È stato posto però un vincolo: per ottenere lo sgravio fiscale è necessario sostituire un trattore con motorizzazione Stage I o precedenti con un mezzo che abbia motorizzazione Stage V (dato rinvenibile nel libretto nella sezione motore). La possibilità è quindi remota e riguarda macchine con almeno vent’anni.

...... (continua in MyAgridata)



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